mercoledì 11 febbraio 2009

Luciano Moggi: Vince sempre il migliore

In questa intervista l’ex re del mercato rilegge il campionato, applaude il Milan per la scelta di Beckam, si complimenta per la gestione di Balotelli, promuove l’Inter di Mancini rispetto a quella impacciata di Mourinho, assolve Ranieri dalle critiche, ma vede in Antonio Conte un futuro da predestinato sulla panchina bianconera. E per la Champions? Le italiane passano il turno. Inevitabile anche una riflessione sul sistema arbitrale con i direttori gara che sono portati ad avere una maggiore attenzione nei confronti delle grandi. «I campionati li determinano la forza delle squadre». E’ storia di ieri, è storia di oggi. Come dargli torto? La Juve sta accusando una flessione in un campionato nel quale l’Inter non si sta esprimendo al massimo. Può essere il Milan il vero favorito per la vittoria finale? Ad inizio campionato avevo detto che l’Inter era la favorita e il Milan sarebbe stato il suo principale antagonista. Adesso si sta prospettando questo scenario. L’arrivo di Beckham ha dato un impulso alla squadra, ha fatto acquisire una maggiore autostima. Beckham a gennaio come Davids alla sua Juve Sono due giocatori diversi. Davids completava un modello atletico, Beckham dà i tempi alla squadra. Entrambi forniscono un valore aggiunto e giustificano l’investimento economico. La Roma parte avvantaggiata nella rincorsa al quarto posto? La Roma si gioca il quarto posto con la Fiorentina. Sempre ad inizio campionato si diceva che le posizioni di vertice sarebbero state occupate nell’ordine da Inter, Milan, Juve, Roma e Fiorentina. Ecco perché mi viene da sorridere quando penso che è cambiato il vento. I campionati li determinano la forza delle squadre, la loro qualità e la fortuna (penso agli episodi favorevoli che si possono creare). Alla fine prevalgono sempre i più forti. Si avvicina la Champions. Un pronostico La Roma ha delle opportunità notevoli: l’Arsenal è sì una buona squadra, ma è composta da giovani. La Juve farà più fatica, ma penso che alla fine supererà il Chelsea. L’Inter è attesa dal compito più difficile, ma può passare il turno. Quanto può incidere la Champions sul campionato? L’Inter può superare l’handicap Champions perché ha una pletora di giocatori. La Juve e la Roma potrebbero essere più in difficoltà, perché alcuni di quelli che scendono in campo al mercoledì difficilmente possono essere impiegati alla domenica. Un suo allievo come Antonio Conte sta facendo bene a Bari, così come Gasperini al Genoa. Possono essere loro i prossimi allenatori della Juve? Sono allenatori giovani che si stanno mettendo in evidenza. Conte lo conosco bene: era già un allenatore in campo da giocatore. Ha personalità, ha tutti gli ingredienti per arrivare in una grande squadra. Per quanto riguarda la prospettiva futura sarebbe piacevole avere un allenatore nato in casa. Comunque trovo ingiustificate le critiche a Ranieri. L’ambiente bianconero non l’ha mai amato fino in fondo Ranieri La Juve è terza in campionato, ha superato il turno in Champions ed è in semifinale in Coppa Italia. Era difficile fare meglio di così. Sta facendo il massimo, ha spremuto i giocatori. La squadra oggi è un po’ seduta, ma rientra nella normalità accusare un momento di crisi. Da ex direttore generale come rilegge i molteplici infortuni occorsi alle squadre di vertice? Sono cose che capitano. Certo l’Inter, la Juve e la Roma hanno avuto un sacco di infortuni. Tutti mettono in crisi i medici, ma a questi livelli non ci sono medici poco bravi. Prendiamo il caso della Juve. Per fare i preliminari di Coppa ha anticipato la preparazione e questo significa avere la squadra in una posizione ottimale in un dato momento della stagione. Gli infortuni dipendono sempre da un mix di cause. Tralasciando i traumi, quelli muscolari dipendono da una rosa ristretta che costringe i giocatori a scendere in campo in continuazione: molti non sono in grado di giocare in una squadra di alto livello e altri sono infortunati. Anche l’Inter ha sofferto gli infortuni Sì, forse l’Inter ha sofferto di più gli infortunati. Sta esprimendo un gioco precario, si è visto con il Torino ma anche in altre circostanze non è stata all’altezza della sua rosa .Mi sembra, con tutto il rispetto di Mourinho, una squadra molto lontana da quella vista all’opera con Mancini. Alla fine vincerà il campionato perché ha qualcosa in più, questo non toglie però che con Mancini aveva più punti. E, partendo dalla sua esperienza, come si gestiscono giocatori come Balotelli? Balotelli è un ragazzino, non posso dire nulla perché non lo conosco. Il giocatore voleva andare via, ma l’Inter secondo me ha fatto una cosa buona; si è comportata come un padre, che a volte deve dare qualche sculacciata. Credo che questo comportamento faccia bene anche al giocatore. Se poi Balotelli fa ancora il guascone, allora l’Inter prenderà provvedimenti. Il futuro dirà chi ha avuto ragione. Balotelli sarà molto utile nelle partite di campionato. Da uomo mercato, c’è qualche giocatore sorpresa o che è migliorato a tal punto da consigliarne l’acquisto alle grandi compagini, magari alla Juve? Intanto la Juve e le altre squadre non hanno bisogno dei miei consigli. Probabilmente qualcuno ha peggiorato le sue prestazioni. Rosina, ad esempio, è considerato una stella, ma ha avuto qualche problema. Resta comunque un buon giocatore. I migliori restano sempre gli stessi: Del Piero, Totti nonostante gli infortuni e Maldini che anche a 40 anni dimostra tutto il suo valore. Dopo il processo di Roma che ha ridimensionato l’impianto accusatorio nei suoi confronti, molti di quelli che avevano preso le distanze sono saliti sul cosiddetto carro dei vincitori. Cosa ha pensato in quei frangenti? Niente, si fatica a pensare. Si va avanti per la strada giusta. C’è un vecchio proverbio che dice “non tener conto di nulla, guarda e passa”. Questo è stato ed è il mio atteggiamento. Il tabù arbitri non è, però, ancora superato. Della Valle, ad esempio, parla di un sistema che vuole danneggiare la Fiorentina Tutti hanno avuto l’ordine di dire che gli arbitri sono in buona fede. Io sono il primo a sostenerlo, ma lo sostenevo anche ai tempi della Juve. Il fatto stesso, però, che si ostinino a ripeterlo mi fa pensare che non ci credano del tutto, altrimenti perché dovrebbero mettere continuamente in evidenza la parola buona fede. E’ sbagliato pensare che un arbitro possa aiutare deliberatamente una squadra piuttosto che un’altra, ma è indubbio che sia portato a favorire la squadra più forte o meglio ad avere un’attenzione in più per i potenti: questo non significa che le squadre più forti cerchino i favori. Oggi come ieri. Alla Juve non si cercavano i favori. Gli episodi succedono in questo campionato, ma sono successi anche in quello scorso: non penso, infatti, che avesse torto la vedova Sensi quando ricordava i favori capitati all’Inter. Questo non toglie, però, nulla al fatto che l’Inter fosse la più forte. L'intervista è stata pubblicata su www.ilsussidiario.net

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